Folklore e Teatralità...

L'Urs e il Carnevale di Teana

Il Carnevale Teanese è la rappresentazione, in chiave ironica, della vita del paese e dei suoi abitanti ed è al tempo stesso l’uomo che nasce dalla natura ed a essa ritorna. In questa sarcastica sfilata vengono rappresentate e allo stesso tempo derise le varie forme di potere: la Chiesa (con il prete e i sacrestani), la Legge (con il giudice e gli avvocati), per passare all’Ordine Pubblico, attraverso le guardie che non riescono a trattenere le figure simbolo del carnevale teanese: L’Urs e Carnuluvar.

I vari personaggi sono intrisi di significato allegorico e metaforico: il Pezzente, rappresenta la povertà e l’umiltà; il Portafortuna, scherzosamente, legge il destino dei passanti tramite dei proverbi locali; L’Urs è una figura demoniaca, agitata e sfuggente; rappresenta l’anello di congiunzione fra l’uomo e la natura. Questo viene messo in evidenza dal fatto che spesso viaggia a braccetto con Carnuluvar, che rappresenta tutti i vizi dell’uomo, ingordo, ubriacone e indebitato. È l’uomo per il quale si organizza lo spettacolo, colui al quale bisogna fare la festa.

La manifestazione si conclude con una vera e propria rappresentazione sarcastico-teatrale, il Processo, al termine del quale Carnuluvar viene condannato a morte.

La Tradizione

La manifestazione, come ogni anno, inizia intorno alle 10:30 con la vestizione delle maschere e l’uscita del corteo, prosegue, tra balli, canti e le tradizionali scenette all’interno del centro storico dove sono allestiti degli stand enogastronomici basati su prodotti della tradizione lucana e in particolare Teanese come prodotti stagionali, pane zafaran e gov (pane farcito con frittata di uova e peperoni) e i Raskatiell d Miskiglij. 

Si continua fino alle 19:30 quando si raggiunge Piazza Alessandro Volta – Largo Chianuro e dove viene messa in scena una vera e propria rappresentazione sarcastico-teatrale, il Processo a Carnuluvar dove quest’ultimo viene condannato a morte e riportato alla natura da L’Urs che lo trascina nei boschi.

Al termine del Processo, alle 20:30 circa, continuando con la stessa armonia che caratterizza la giornata, si prosegue con la Sagra dei Maccarun cà Millic, piatto tipico del Carnevale.

CARNEVALE E QUAREMMA

I Personaggi del nostro Carnevale

Riproduci video
il caratteristico borgo come palcoscenico

TEANA

L’origine di Teana si perde nell’antichità: alcuni studiosi hanno ventilato l’ipotesi che questo borgo, edificato da coloni greci, fosse la sede estiva della scuola religioso-filosofica di Pitagora (580-504 a.C.); il nome di Teana sarebbe una deformazione del nome di sua moglie Tegona. In verità, nel corso del tempo, il paese ha avuto varie denominazioni di origine greco-latina (Tugane, Touganon, Tygana, Tihanum, Teana, Latigana, La thaiana, Lateana) ed ancor oggi dagli abitanti e nei dintorni viene denominata “La Tigana”.

Stand Enogastronomici

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Programma Ufficiale

Sabato 10 Febbraio 2024

Mattina

  • Ore 09.00 – Sede Pro Loco Teana

Vestizione Maschere Tradizionali Teanesi

  • Ore 10.30 – Protezione Civile Vola

Partenza del Corteo delle Maschere Tradizionali Teanesi per le Vie del Paese

  • Ore 11.30 – Sede Protezione Civile

Vestizione dei Mamutzones de Samugheo

  • Ore 12.00 – Sede Protezione Civile

Vestizione de “L’Orso di Jelsi”

  • Ore 13.00 – P.zza Umberto I

Rito dei Mamutzones de Samugheo

  • Ore 13.30 – Piazza Umberto I

Apertura Stand Enogastronomico “I Sapori del Carnevale Teanesi”

Pomeriggio/Sera

  • Ore 14.30 – P.zza Umberto I

Arrivo dell’Orso di Jelsi

  • ore 15.00 – Piazza Umberto I°

Partenza del Corteo da Piazza Umberto I° per le Vie del Centro Storico

  • Ore 18.00 – P.zza Umberto I°

Arrivo del Corteo delle Maschere Tradizionali 

Il saluto degli ospiti – Spettacolo Riti dei Antropologici dei Mamutzones di Samugheo e L’Orso di Jelsi

  • Ore 19.00 – P.zza Umberto I°

Processo a Carnuluvar

  • Ore 20.00 – P.zza Umberto I°

Sagra Maccarun Ca’ Mullic

a seguire
NITROPOSKA in CONCERTO

 

Gli orari potrebbero subire variazioni a causa di eventi non prevedibili

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Gli altri eventi del WeekEnd

Venerdì 9 Febbraio

Laboratorio Tematico
MiskiglioLab - Carnevale "ad arte"

ore 17.00 – Museo della Civiltà Contadina

Laboratorio di co-progettazione partecipata sull'offerta turistica della via del Miskiglio
ore 18.30 – Sala Marino di Teana

Cena di Comunità
dalle ore 21.00 – Sala Marino di Teana

Evento organizzato dalla Via del Miskiglio

Domenica 11 Febbraio

Miskiglio Talk - Cinema, cibo e territorio, la responsabilità dell’attore
ore 11.00 – Sala Marino di Teana

Pranzo Mammamiaaa
dalle ore 13.30

Evento organizzato dalla Via del Miskiglio

Contatti

Per qualsiasi informazione puoi contattare lo staff organizzativo ai seguenti numeri 

o scrivendo tramite i canali social ufficiali

L'Urs

Rappresenta la natura selvaggia, un connubio tra Uomo e Natura. Si nasconde nei boschi e torna nel paese solo nel periodo di carnevale.

Si narra che, gli sposi che non riuscivano ad avere figli facevano entrare l’Urs nella camera da letto come segno di buon auspicio. È un costume di pelle di caprone, adeguatamente lavorata, stagionata e cucita artigianalmente; adornata con 3 campanacci, 2 piccole e 1 media, sorretti da un’imbracatura di catene che si prolungano dal dorso per consentire la presa de l’Urs da parte delle guardie.

Sul lato posteriore, è sorretta dalla stessa imbracatura “á camastr”. Parte integrante di questo costume è “u munnul” (un bastone con uno straccio che veniva usato dalle donne per stemperare il forno e purificarlo dalla cenere) che viene impugnato dalla maschera, bagnato nelle fontanelle e lanciato contro i passanti come segno di purificazione.

Carnuluvar e Quaremma

CARNULUVAR

È per lui che si organizza lo spettacolo. Deriso da tutti, rappresenta i vizi dell’uomo, ingordo, ubriacone indebitato; in testa porta un cappello di paglia “a paghjiett”, il volto coperto da una maschera di iuta, indossa abiti di velluto (pantalone, giacca e gilet) e una camicia di cotone bianca che copre un grosso pancione che ne ostacola i movimenti, al collo porta “u sauzizz” che ha rubato e mangiato nelle case del paese, impugna un bastone con in alto legata una bottiglia di vino dalla quale si disseta durante la sfilata. Legato con funi viene trascinato dalle guardie. Durante l’allegra processione cade a terra ripetute volte. Alcune leggende narrano, che le cadute di Carnevale simboleggiano le cadute di Gesù durante la processione del venerdì santo. Come Gesù anche lui sa che alla fine dello “spettacolo” verrà condannato a morte.

QUAREMM

Moglie di Carnevale. Porta sul capo un fazzoletto e uno scialle nero, camicia bianca, gonna nera e calze di lana grezza. Raffigura la quaresima. Piange, si dispera perché perderà il marito e toccherà a lei pagare i debiti di Carnevale. Porta con sè un fuso e la lana che filerà durante tutta la mascherata. Il fuso rappresenta la vita, la lana avvolta in un gomitolo il tempo che passa.

FAMIGLIA CARNLUVAR

Composta da sei figlie femmine Anna, Susanna Rebecca e Ribanna, Cecilia, Sabbetta e solo un figlio maschio “Taramanno”. Vestiti con abiti di fortuna che richiamano l’antichità delle maschere. (Vesti lunghe, calze grezze, gonne larghe, camicette e giacchette di lana sottile, scarponi – Abiti di velluto scuri, cappello che richiamano lo stile del padre).

Gli Sposi

Con la loro unione simboleggiando l’inizio di una nuova vita. Vanno a braccetto. Ballano come una vera coppia nel giorno del matrimonio, girano qua e là tra i partecipanti della mascherata portando allegria e invitando tutti a ballare.

Il vestito della Sposa, rigorosamente bianco, una parrucca cucina al velo e un bouquet realizzato ogni anno con spezie tipiche del luogo (rosmarino, origano, peperoncino). Il vestito dello Sposo è scuro ed elegante, indossa un cappello.

U' Portafurtun

Offre la fortuna alla gente in cambio di qualche dono, che un tempo erano pietanze tipiche come uova e salsicce, mentre oggi qualche moneta.

Porta un mantello nero, maschera di pelle e una gabbietta fatta con rami di salice intrecciato a fili di metallo con dentro due colombe. Sulla parte superiore della gabbia due corna di Caprone. Di fianco la gabbietta si trova un piccolo cestino con dei bigliettini su cui c’è scritta la fortuna del cliente, proverbi antichi scritti in dialetto.

Le colombe simboleggiano il messaggio che arriva dalla Natura per prevedere il destino di chi prede il biglietto. Questa maschera non ha una postazione precisa, ma è libera di vagare per l’allegro corteo disordinato ed entrare nelle case, perché le maschere sono considerate di buon auspicio e nessuno osa cacciarle via.

U' P'zzent

Rappresenta l’uomo povero.

Porta un pastrano e un cappello nero, a tracolla un sacco “à vertul” dove mette le offerte culinarie. È il capofila della mascherata è lui ad indicare il percorso. Bussa alle porte con la “Cioccola”,  Le maschere di Teana non parlano per non farsi riconoscere, ma lui è l’unica Maschera, che camuffando la voce, ha il privilegio di pronunciare un’unica parola “U Zizz”

Una vecchia credenza dice che i morti bussano alle porte delle case, e il pezzente è proprio la figura che fa da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Bussando alle porte tutti gli danno da bere e da mangiare. Questo gesto viene considerato dagli anziani come un’indulgenza per l’aldilà.

"U Prevt"

Un Prete e il suo fedele chirichetto, durante la mascherata benediranno gli sposi e tutte le persone che incontreranno per strada… a fine giornata, dopo canti e balli daranno l’estrema unzione al povero Carnevale ormai condannato a morte.

U Miedc

Vestito con abiti eleganti e soprabito. Impugna la valigetta con gli attrezzi del mestiere.  Seguito da due infermieri vestiti di bianco e una valigetta di pronto intervento.

Sono sempre allerta per soccorrere Carnevale, quando cade a terra e si sente male, per aver mangiato e bevuto troppo.

Le Guardie

Rappresentano l’ordine pubblico con finti fucili di legno e maschere di pelle. Indossano divise di colore verde (giacca, pantalone e cravatta), camicie verdi o nere e scarponi.

Per tutto il giorno due di loro hanno il compito di tenere incatenato Carnevale, che a fine giornata sarà fucilato. Gli altri due, invece, cercano invano di trattenere l’Urs che con la sua forza selvaggia scappa spaventando vecchi e bambini.

La Legge

Forza esecutrice del processo a carnevale.

Composta dal giudice; colui che condanna a morte Carnevale, con la “Cioccola”, che verrà usata durante il processo per zittire la gente. L’avvocato d’accusa, che accuserà Carnevale di aver bevuto e mangiato a crepapelle nelle case del paese con un’arringa dalle futili argomentazioni. L’avvocato di difesa che cercherà in tutti i modi di scagionarlo, portando esempi riferiti a fatti più gravi avvenuti durante l’anno trascorso nella comunità. Vestiti tipici di questi ruoli sono quelli di uso comune all’interno di una corte.

Il Popolo

Composto da un numero variabile di persone, che indossano prevalentemente abiti di fortuna che ritraggono figure femminili. Durante il processo incitano la corte a condannare a morte Carnevale, che durante l’anno ha approfittato della loro bontà.